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Prefazione
Il divenire all’inversione
Al fine di
presentare
bene questo divenire, occorre situarlo all
’
interno di
diversi fenomeni storici di ampiezza
più o meno grande. Per cominciare
consideriamo
lo in relazione all'insieme del
movimento proletario, dal momento che
è
a partire dal suo studio che siamo pervenuti a pensarlo
e
a proporlo come l
’
abbiamo
esposto in
Inversione e disvelamento
. Questo movimento emerge
alla fine del XVIII
secolo
, nel corso della realizzazione del
dominio
sostanziale (reale)
del capitale nel
processo di produzione immed
iato,
che
comincia ad
imporsi come una
forza sociale
importante che contribuisce fortemente
all
a distruzione di una totalità,
cioè
di tutti i
resti del modo
di produzione
feudale, s
oprattutto quelli degli importanti residui delle
forme comunitarie
che erano sopr
avvissute al suo interno
,
ciò
che potenzialmente
implicava di riforma
re un'altra totalità, in effetti un
’
altra comunità.
Ora
, per
l
’
appunto
, il vasto movimento che operò su entrambi i lati dell'
Atlantico
settentrionale
non inglobava solo dei salariati di diverse
nazionalità, ma
degli schiavi
provenienti da
paesi
diversi, degli sradicati
,
dei ribelli di ogni sorta
, e persino
dei
nativi amerindiani
;
q
uindi tutti quelli che non tolleravano l'
ordine stabilito, come
hanno ben mostrato M.
Rediker e P. Linebaugh
1
,
tendeva
no
a
d operare in questo
senso
. La violenta repressione che
esso subì
a
ll'inizio del XIX secolo si accompagnò
alla fioritura
del nazionalismo, del razzismo e del sessismo
, fenomeni favoriti dalla
classe dominante, che contribuirono al suo
indebolimento
finale
. Il movime
nto
proletario riprese successivamente
, ma su una base più ristretta: la classe. Tuttavia,
la
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tendenza all'inversione si manifestò
nuovamente
,
come
nel corso d
ella rivolu
zione
del 1848 con la rivendicazione della
fraternità universale.
Ci si può non limitare al movimento proletario e considerare che anche
durante le rivoluzioni borghesi, in particolare quella del 1789, si è imposto un certo
superamento, ebbero luogo un andare al di là del limite storico, una trascendenza,
dando fondamento ad una certa ambiguità nel discorso dei rivoluzionari, nel discorso
sulla liberazione. Un'ambiguità tra l'obiettivo immediato individualistico e uno scopo
universale riguardante la realizzazione della felicità per tutti. Essa non evidenzia solo
un obiettivo cosciente al fine di manipolare le masse, ma deriva da fenomeni inconsci
legati al peso del passato, alla dinamica della repressione e dell'inimicizia.
Ciò detto, possiamo considerare i due momenti costitutivi dell’attuarsi del
sorgere della necessità dell'inversione a causa della perdita oggettiva di ciò che fonda
la dinamica dell'inimicizia: l'amico e il nemico.
Negli anni 1970-1980 abbiamo avuto la scomparsa del proletariato, quindi
dell'amico. Da qui la grande confusione e la ricerca di sostituti. Negli anni 1990-2000
fu la volta del capitale e quindi la perdita del nemico, da cui la tematica di con chi
prendersela ormai, dato che la sua scomparsa si è accompagnata in effetti ad un
deterioramento delle condizioni di vita. Da qui anche il fatto che il nemico è molto
spesso percepito come inafferrabile e la fioritura delle teorie del complotto – quando
in realtà tutto è abbastanza evidente – il che è il riconoscimento che non si ha alcuna
presa su niente, che siamo manipolati, ma da parte della totalità inglobata dalla forma
autonomizzata del capitale, dalla virtualità.
Ciò che rafforza la confusione è la grande dissoluzione in atto di tutte le
componenti essenziali della società capitalista e lo sviluppo sempre più considerevole
della virtualità. Tutto ciò che è passato è necessariamente obsoleto e qualsiasi legame
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con esso è abolito: si impone solo l'innovazione. Il lavoro salariato, i sindacati, i
servizi e anche l'azienda, dissolvendosi nei loro elementi costitutivi, possono essere
ripresi all’interno di nuove dinamiche. Infine, tutti i comportamenti naturali – che si
rifanno all'aiuto reciproco, alla fiducia immediata – che erano scampati alla
capitalizzazione (denominata più spesso mercificazione) diventano condannabili e
vengono penalizzati. La denaturalizzazione degli uomini e delle donne tende ad
andare fino in fondo, conducendoli potenzialmente a porsi la domanda di qual è il
supporto del loro essere.
Il controllo sociale e la repressione tendono a prodursi in maniera sempre più
insidiosa, difficilmente percepibile perché realizzata mediante i vari dispositivi che
gli uomini e le donne utilizzano nella loro vita quotidiana per consumare, ma sono
sotto la sorveglianza di ciò che essi/esse utilizzano, come si evidenzia magistralmente
con Internet.
Per i dominati ciò che prevale è la derelezione e, per sopravvivere alla
dissoluzione dei diversi legami che le istituzioni precedenti potevano garantire loro,
essi saranno portati a ritornare alla base stessa della relazione tra uomini e donne: la
solidarietà, la quale implica la fiducia in gran parte scomparsa, sostituita dalla
moneta. Nel corso dell’erranza millenaria, il fenomeno della sostituzione, una
determinazione essenziale della speciosi, prevale sempre più e tende a che l'essere
artificiale sostituisca quello naturale, implicando la sua obsolescenza, ma anche
l’imceppamento del fenomeno stesso, il che suscita la possibilità di un’inversione.
Questa sostituzione si è realizzata e si realizza con l’aiuto di tecniche tanto materiali
quanto intellettuali e anche affettive.
La seconda fase storica che vogliamo prendere in considerazione è di durata
molto più lunga e
riguarda lo sviluppo dell
’
area
occidentale a partire
dall'inizio
dell'era cristiana
, quando si produssero il vasto sollevamento contro la società
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schiavista, il rifiuto del fenomeno de
l valore, la volontà
di abbandonare il mondo
presente, come fu fatto dai cristiani di ogni osservanza
,
da
i manichei,
dagli gnostici.
Tutto ciò testimoniava
del presentarsi
di una certa inversione. Ma c'era di p
iù: il
riconoscimento della potenza
del bambino,
che
non si trattava di
un essere
as
solutamente dipendente, il che rompeva
con una concezione
e con una pratica
millenarie, fondanti
una repressione parental
e
che dava
il cambio a
quella
comunitaria e poi statale
.
Questo insegnamento dovuto a Gesù fu l
'
apporto
più
potente per iniziare ed effettuare un'inversione di vasta ampiezza. Tuttavia, il
re
cupero e l
'
occultamento [escamotage]
si sono
imposti molto rapidamente. La
pratica dell'iniziazione
,
neces
saria per rendere il bambino a
tto a
d
ivenire
adulto
rompendo la sua relazione profonda
con la madre e il suo mondo
, fu reinstaurata
in
qualche modo con il battes
imo, la cresima
, la c
omunione. Inoltre
la Chiesa recuperò
,
att
raverso una specie di
stornamento
[détournement]
, l'insegnamento pericoloso di
Gesù, proclamandosi la madre di tutti gli uomini e
di tutte le donne. Fu la rimessa in
dipendenza contro la quale
sono
in
sorte tutte le rivolte e le rivoluzioni, in particolare
quelle del XVIII secolo.
Ma la positivit
à del bambino non fu mai ripresa
,
anche se
certe correnti, come quella rousseauiana
, le
avevano
accor
dato una certa importanza.
È solo n
el secolo scorso che si attua
una certa rottura con l'antica concezione
dell'incapacità del bambino
che
induce
va
la necessità di una
potente educazione
,
di
un addestramento
,
del
la perpetuazione di
una repressione parentale perché egli
potesse
diventare un uomo o una donna.
Questo apporto
, che costituisce un buon
contributo per un
divenire
all'inversione,
lo dobbiamo
a vari membri del movimento
psicoanalitico. Purtroppo anche questo ha incontrato una forte resistenza e tende ad
essere res
pinto. La ripresa della tesi riguardante la debolezza del bambino e
la
pericolosità dell
'infanzia è ora opera degli
scienziati. Così
il
male, le malattie
,
hanno
la loro fonte principale nell'infanzia.
Da allora
, la vaccinazione appare come la nuova
forma
di iniziazione che si impone. Bisogna
immuni
zzare il bambino contro il male
d
al quale è facilmente affetto,
al fine
di
adattarlo ad
un mondo sempre più artificiale
e
per
mettergli di diventare compatibile con esso
. Tutta la repressione che il bambino
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subisce e lo rende
vulnerabile viene camuffata [escamotée]
e
ciò tanto più dal
momento che
la potenza dell'affettiv
ità, del pensiero individuale
, vengono
profondamente sottovalutate
o
vvero negate
, e anche per
l'effetto
deleterio della
dissoluzione del
la famiglia
,
con la fioritura delle
famiglie monoparentali,
"unisessuate", nelle quali
l'indifferenziazione delle relazioni umane tende a prevalere
favorendo il fenomeno della sostituzione
, che può arrivare fino al punto in cui un
robot sostituisca
uno degli "genitori"
,
uomo o donna.
Consideriamo ora un periodo che comincia nella preistoria, poiché inizia con
l'emergere di Homo sapiens che, secondo le stime attuali, risalirebbe a un periodo che
va da duecentomila a centomila anni fa. Come regola generale, gli uomini e le donne
delle origini vengono considerati, al pari dei bambini, come degli esseri deficienti,
che acquisirono delle capacità solo in seguito ad un'autorepressione, a un controllo
delle loro pulsioni. Rifiutando questa concezione riduttiva e repressiva, noi
consideriamo che un solo dato essenziale abbia permesso quell'emergere: la grande
potenza della comunità dotata di una forte coesione con l'affermazione di una
continuità tra tutti i suoi membri. Solo una tale comunità poteva permettere lo
sviluppo armonioso del bambino che nasce prematuramente e quindi può vivere solo
grazie all'aptogestazione assicurata dai suoi membri. Il punto di sbocco attuale
dell'erranza della specie è l'abbandono di una tale pratica, che si è effettuato
occultando [en escamotant] o negando l'affettività, e tendendo a controllarla al
massimo, riducendo l'essere umano a un essere discontinuo e automatizzabile, poiché
l'affettività è la forza più grande in seno al processo della vita – tanto a livello
organico che intellettuale – per opporsi e bloccare la domesticazione. Questo risultato
può essere constatato con la dissoluzione della famiglia, che abbiamo già segnalato, e
l'indebolimento della salute dei bambini. Tuttavia dobbiamo considerare questo
risultato in rapporto ad un fenomeno che oltrepassa incommensurabilmente l'umano:
quello della sessualità, comparsa, secondo gli scienziati, da un miliardo a ottocento
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milioni di anni fa. Ora stiamo assistendo al rifiuto di questo fenomeno e alla sua
dissoluzione, che alla fine porterà a quella della specie.
Così di nuovo la specie non può evitare la sua obsolescenza, la sua
dissoluzione, preludio alla sua estinzione, a meno che non prenda avvio una grande
inversione. Per il momento essa [la specie] rimette in gioco [rejoue] il rischio di
estinzione, in qualche modo comandato dalla minaccia di quest'ultima, il che implica
che, perché l'inversione diventi effettivamente realizzabile, sia necessario che la
specie non percepisca più la natura, il cosmo attraverso la derelizione (l'angoscia di
essere soli) e l'inimicizia che la colpiscono da migliaia di anni.
Per concludere,
torniamo alla nostra epoca
e al
s
uo
fantasm
a del computer
che supera le cap
acità umane e diventa il padrone
degli uomini e delle donne. Con il
suo libro
Il mito della m
acchina
2
Lewis Mumford
ci permette di capire che questo
fantasma non è nuovo
poiché
egli
mette in evidenza la realizzazione
,
cinquemila anni
fa
,
della prima megamac
china
composta da uomini e donne estratti/e
dal loro
processo di vita naturale,
degli
esseri artificiali
zzati
come
lo è
sempre più il pianeta
,
che subisce
una
mineralizzazione accelerata dalla metà del secolo scorso.
Per lui:
«
Capire dove abbia avuto origine
la macchina e
quale sia stata
la sua
discendenz
a
,
significa
comprendere sia le
origini della nostra
cultura
attuale
super meccanizzata
,
sia la sorte dell'uomo moderno. Vedreno che l
'
originario
m
ito
della
macchina suscitò
speranze e ambizioni
stravaganti
,
abbondante
mente soddisfatte
nel
la nostra
epoca
3
»
.
Per me il desiderio essenziale
è quello del c
ontrollo assoluto, della padronanza, che
abolisce
l'insicurezza
e la dereli
zione. Questo, il computer
lo può realizzare, ma
soggiogando gli
uomini e
le donne (come fece
la
megama
cchina)
rendendol
i/
e
inoperanti
.
A
questo
scopo
è necessario realizzare una connessione completa tra il
computer e tutte le macchine che intervengono nei diversi processi di produzione,
di
prospezione,
di
analisi
, ecc. (tutto ciò che permette l'attività attuale
)
mentre
intanto
l'effettuazione
di tutti i compiti dovrà essere compiuta da
dei
robot
s
più affidabili
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rispetto agli esseri umani. In altre parole, per realizzare veramente il computer
che
oltrepassa i
l cervello degli esseri umani e
d
è
in grado di
autonomizzarsi
,
è necessario
che venga prodotta
una mega
ma
c
china simile a quella descritta da Lewis Mumford,
ma dove tutto è artifici
ale
4
.
La via per uscire dall'erranza millenaria, dai fantasmi multipli e reintegrare
un processo di vita naturale su una terra rigenerata, è quella dell'inversione.
Camatte Jacques
Ottobre 2017
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1
V
edi
L'hydre aux mille têtes – L’histoire cachée de l’Atlantique révolutionnaire
[ed. or.:
The
Many-headed Hydra: Sailors, Slaves,
Commoners, and the hidden Histo
ry
of the Revolutionary
Atlantic
, Boston: Beacon Press 2000, n.d.t.]
.
Per quanto riguarda i nativi americani Loren
Goldner nel suo articolo
La fusion afro-indiano-anabaptiste.
Les sources du radicalisme
américain
[
L
a fusione afro-indiano-anabat
tist
a
.
Le fonti del radicalismo americano
]
, apparso
nel
suo libro
:
Nous vivrons la révolution
[
Noi v
ivremo la rivoluzione
]
mette bene
in evidenza il
loro ruolo e la loro importanza nella formazione del radicalismo statunitense.
Ho già affrontato
tale questione
nella nota
a
Bref historique du mouvement de la classe prolétarienne dans l'aire
euro-nord-américaine des origines à nos jours
[
Compendio
storico del m
ovimento de
lla classe
proletaria nell
’
area
euro-nord-americana
da
lle o
r
igini ai nostri giorni
]
.
2
Le mythe de la machine
, ed.
Fayard, 1973 (1967 per l'edizione originale)
[ed. it.
Il mito della
macchina
, Milano: Il Saggiatore 1969, n.d.t.].
Mi dispiace che l'autore non abbia indicato
ciò
che
intendeva
esattamente
con mito. La sua opera riveste una grandissima importanza e necessita di
una grande lettura riflessiva dopo tutti gli sconvolgimenti tecnici
che si sono operati da 50 anni:
momento in cui
fu scritto.
3
Op. cit.
, Vol.
1, pag. 253
[ed. it., pag
.
265
, n.d.t.
]
Aggiungo questo
, estratto
dalla stessa pagina,
che è fondamentale:
«
…
nell'ordin
e assai più antico del rituale,
la mec
canizzazione degli uomini
aveva
preceduto
di molto quella
dei loro strumenti
di lavoro
,
»
.
4
Quest’ultimo pensava che la
macchina archetipica fosse «composta di parti umane
».
Op. cit.
,
Vol.
1, p
ag
. 13
[ed. it., pag. 24, n.d.t.]
.